Venerdì 12 ottobre, noi alunni di prima media, accompagnati da alcuni prof, abbiamo fatto un’interessante lezione all'aperto. Ci siamo, infatti, recati con i furgoni a Santa Lucia, un posto incantevole in campagna che di solito è a disposizione degli alunni della scuola Chesterton. Abbiamo organizzato questa gita per sperimentare concretamente il processo di raccolta e produzione dell'olio, studiato precedentemente sui libri di tecnica.
Appena arrivati all'oliveto, Stefano, il padre di un nostro compagno di classe, ci ha accolto con un bel sorriso e ci ha spiegato la storia dell'olivo mostrandoci alcune qualità secolari e altre un po’ più giovani. Stefano ci ha detto che l'ulivo cresce meglio nelle colline soleggiate, vive moltissimi anni e il suo tronco è nodoso e un po' contorto. Osservando le piante abbiamo notato che le foglie sono lanceolate e sono di colore verde alcune più chiare ed altre più scure. L'ulivo è il frutto di questi magnifici alberi e Stefano ci ha mostrato diversi modi per raccoglierlo a mano, con il rastrello o con l'abbacchiatore. Tutta la classe ha sperimentato le diverse tecniche di raccolta e poi ci siamo divisi in gruppi, ognuno dei quali aveva un compito: mettere le reti, togliere le foglie, mettere le olive con cassette e raccogliere le olive.
Alla fine le olive raccolte le abbiamo portate all'oleificio o frantoio. Qui siamo stati accolti dai proprietari che ci hanno spiegato gentilmente il percorso che questi frutti compiono per diventare “oro verde”, olio. Dentro al frantoio si sprigionava un odore forte di olio, particolarmente intenso e buono. I proprietari ci hanno illustrato una catasta di sansa che poi veniva venduta per fare il pellet, un materiale per accendere la stufa.
Per concludere non è mancata una gustosissima merenda dai nostri amici Luca e Matteo, i figli della nostra prof di francese e arte.
Abbiamo trascorso una bellissima giornata autunnale che non dimenticheremo facilmente.
Camilla Nobili, prima media
Venerdì 28 ottobre siamo andati a fare un'uscita alla sentina, un parco naturale non molto lontano dalla mia scuola. Non ci siamo andati in macchina, ma a piedi perché per andarci non ci vuole molto tempo: abbiamo impiegato un quarto d'ora circa.
Appena arrivati abbiamo visto dei campi coltivati, andando più avanti c'erano degli alberi e dei macchinari per aspirare l'acqua dalle falde per poi irrigare. Lungo il tragitto si sentivano gli uccelli che cinguettavano, il ronzio delle mosche e il nostro bisbiglio.
Dopo un po' siamo arrivati in spiaggia e tutti noi siamo rimasti a bocca aperta per il panorama che si è spalancato davanti ai nostri occhi. Subito abbiamo chiesto alla prof se ci potevamo togliere le scarpe perché dovevamo sentire la temperatura della sabbia. Poi ci siamo messi a sedere su dei tronchi e abbiamo osservato attentamente il panorama: in primo piano c'erano una stupenda farfalla rossa e arancione, la sabbia umidiccia, ma allo stesso tempo morbida e in alcuni punti più calda perché illuminata dal sole. C'era addirittura una capanna e un gatto dolcissimo con il pelo color nero cenere: che bello, che meraviglia la natura! In secondo piano abbiamo osservato il mare infinito con il riflesso del sole argento, davanti a noi verde acqua e più avanti blu cobalto con dei gabbiani che facevano a lotta per la conquista di un pesce, il loro pranzo. Infine sullo sfondo piccolissimo ho notato un motoscafo e il mare che si univa all'orizzonte. Si sentiva il rumore delle onde, il fruscio delle foglie, l'odore forte della salsedine.
Prima di lasciare questo paradiso abbiamo messo i piedi nell'acqua: all'inizio era freddissima, ma poi più calda perché ci eravamo abituati e non volevamo più andar via.
È stata una giornata bellissima, la vorrei rivivere tante altre volte di sicuro non la scorderà tanto facilmente.
Sophia Salvatori, prima media
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