Lunedì 15 ottobre, nella classe II media, si è tenuta una particolare lezione di scienze naturali dal titolo “Cos’è l’uomo”.
Quest’anno, in scienze, affronteremo lo studio del corpo umano. Prima di addentrarci nel funzionamento dei vari apparati, insieme alla professoressa di Scienze Umane, abbiamo voluto spiegare ai ragazzi che l’uomo non è solo corpo, ma è anche anima. La professoressa Claudia ha poi chiarito che ognuno di noi è un essere unico e irripetibile e come, questa presa di coscienza, può cambiare la vita di tutti i giorni. Abbiamo parlato anche di amicizia e del valore della vita.
Qui sotto riportiamo le riflessioni che gli alunni hanno scritto dopo l’ascolto della lezione.
Sono un buono spunto per scoprire come i ragazzi sono attenti ed interessati ad argomenti che li toccano da vicino, come l’amicizia e la considerazione di sé stessi.
Marco Pellei (Insegnante di matematica e scienze)
Le lezioni con la professoressa Claudia e quella con il professor Marco sono state le mie preferite perché abbiamo parlato dell’unicità dell’uomo e dell’anima. Mi è piaciuta molto la lezione perché, di solito, in scienze si studia solo la parte fisica dell’uomo mentre, in quelle due lezioni, abbiamo parlato anche dell’anima, dell’unicità dell’uomo e del rapporto di amicizia che stiamo vivendo. Solitamente noi, quando vediamo qualcuno, non ci viene in mente di chiederci: “Sarà felice? Avrà bisogno di aiuto? …”. Ma subito pensiamo all’altezza di quella persona, o se è bassa oppure di che colore ha i capelli ed è proprio qui che sbagliamo perché tutti, a partire da me, dovrebbero guardare le persone dal punto di vista dell’anima. Per unicità si pensa qualcosa in “limited edition” ma, in realtà, possiamo pensare a qualcosa di concreto: possiamo assomigliare ad altre mille persone, invece dobbiamo svegliarci ogni giorno con la consapevolezza che, anche tra milioni e milioni di anni, non ci sarà mai qualcuno come noi. L’amicizia è un argomento che abbiamo trattato un po’ in tutte le materie. Secondo me, l’amicizia è paragonabile ad un infinito filo che, naturalmente, con il passare degli anni può diventare logoro e alcune parti si possono strappare, ma non potrà mai essere tagliato del tutto da nessuno.
Francesca Delicati
Mi è piaciuta molto la parte della lezione in cui la professoressa Claudia ci ha spiegato la differenza tra l’amicizia utilitaristica e l’amicizia disinteressata. Un’amicizia utilitaristica ti porta a considerare amico un altro soltanto perché ti è utile; in un’amicizia disinteressata, invece, qualcuno ti vuole bene per quello che sei interiormente. Mi è piaciuto anche il dipinto di Klimt che ci ha mostrato la professoressa, nella quale c’è una mamma e i suoi figli. Claudia lo ha utilizzato per farci un esempio: una mamma aspetta un bambino ma purtroppo, per cause naturali, lo perde; il dottore non riuscirà mai a consolarla dicendole che a casa ne ha altri, perché ogni bambino è unico e irripetibile. La riflessione sull’amicizia, inoltre, mi ha suscitato una domanda: un’amicizia può diventare da utilitaristica a disinteressata? Ne abbiamo discusso in classe e abbiamo concluso che, se si vuole trasformare un’amicizia, occorre uno sforzo per guardare l’altro in maniera disinteressata. Ci sono state poi altre domande, ad esempio su come può nascere un amicizia. Abbiamo detto che un’amicizia si crea e resta tale se c’è Gesù in mezzo perché se Lui non ci fosse l’amicizia non varrebbe nulla.
Stefano Cacaci
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