Hanno tutti avuto un’educazione secondo quelle che verranno poi chiamate le Arti Liberali, ossia Grammatica, Dialettica e Retorica (il Trivio), Aritmetica, Musica, Geometria e Astronomia (il Quadrivio).
Dice Stratford Caldecott:
La tradizione cattolica – e più ampiamente la grande tradizione della civiltà occidentale – ha definito l’apprendimento umano nei termini di quello che divenne noto come “Arti Liberali”. Come descritto da S. Agostino e altri, queste consistevano in sette discipline, raggruppate in tre arti di linguaggio e quattro arti cosmologiche. Il primo gruppo del Trivio consisteva nella Grammatica, nella Dialettica e nella Retorica; il secondo, il Quadrivio, era formato da Aritmetica, Geometria, Musica e Astronomia. Entrambi i gruppi erano considerati propedeutici agli studi superiori di Filosofia e Teologia – cioè l’amore della Saggezza (philo-sophia) e la conoscenza di Dio (theo-logos). Le Arti Liberali erano il nocciolo del curriculum alla cuore del sistema educativo classico e medievale.
Sorge spontanea allora una domanda, ed è sempre Stratford Caldecott che ce la pone:
Naturalmente c’è un’ovvia obiezione a qualunque tentativo di far risorgere questa tradizione al giorno d’oggi. Dal Medioevo la scienza ha fatto progressi. Il mondo è cambiato. Perché queste sette particolari discipline ci interessano ancora? Come possiamo inserirvi altre materie importanti come Biologia, Storia, Geografia, Sociologia, Informatica e il resto, in una cornice così stretta? Perché dovremmo anche solo provarci?
Anche noi come Scuola Gilbert Keith Chesterton ci siamo posti questa domanda.
La risposta nei prossimi articoli.
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