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Il dibattito, strumento per imparare a discutere

  • Scuola Libera Gilbert Keith Chesterton
  • 22 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

In un discorso, è più importante la forma o il contenuto? Certo, è possibile trovare validi argomenti che sostengano entrambe le posizioni, ma se si è protagonisti di un dibattito e si è chiamati a difendere la propria tesi, tutto diventa più avvincente e convincente!

Questa consapevolezza ha mosso noi insegnanti della scuola superiore "Chesterton" a cimentarci in un dibattito, che avrebbe messo a tema proprio tale affermazione.

Abbiamo messo in scena il nostro "duello", non allo scopo di praticare un esercizio di mera retorica, ma per far sorgere nei ragazzi interesse e curiosità verso la sana discussione, quella che aiuta a portare avanti buoni discorsi motivando ogni affermazione. Inizialmente, questa idea un pò ci spaventava, perché era un'impresa grande anche per noi insegnanti! Ci ha richiesto preparazione (forse poca), improvvisazione (sicuramente molta) e una buona dose di ars oratoria, comunemente detta parlantina.

Nell'aula gremita, l'ansia era palpabile e le due squadre di prof erano pronte a fronteggiarsi: un'estrazione a sorte ha stabilito gli abbinamenti tra tesi e antitesi, ossia chi avrebbe parteggiato per la forma e chi per il contenuto dei discorsi. Dopodiché, le varie fasi del dibattito si sono susseguite senza sosta, sotto lo sguardo attento e partecipe degli studenti, che facevano il tifo per i prof che li avevano convinti maggiormente e premiando la loro performance con uno scrosciare di applausi al termine di ogni monologo o dialogo. Alla fine, una sudata tremenda, ma anche tanta soddisfazione per un'esperienza fatta vivere ai nostri ragazzi. Tanto che, il lunedì successivo, le parti si sono ribaltate: sono stati chiamati a partecipare da protagonisti ad un secondo dibattito, questa volta mettendo a tema un argomento a loro molto vicino, cioè "si apprende meglio tramite l'esperienza o lo studio"?

Sul momento, abbiamo assistito a sguardi vicendevoli misti di meraviglia e puro terrore; ma poi, dopo lo sgomento iniziale, gli studenti delle cinque classi delle superiori hanno preso questo lavoro sul serio e hanno cominciato ad organizzare ogni fase del dibattito, dividendosi nei vari compiti da svolgere. Noi prof abbiamo fatto da giudici in ciascuna classe e abbiamo toccato con mano che quando li smuove l'interesse e l'impegno, e gli viene data fiducia, i ragazzi sono capaci di imprese eroiche. I timidi e introversi che rispondono a domande insidiose o che mettono in difficoltà i più loquaci, chi tira in ballo un filosofo e chi uno scienziato come fonte autorevole, chi sfodera le proprie armi dialettiche, soprendendosi del risultato.

Insomma, un'esperienza produttiva per tutti e sicuramente da ripetere!



Cristina Pavone, insegnante di filosofia della Scuola Chesterton.


 
 
 

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