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Gita a Sulmona



Tutti sul pullman, grandi e piccini della Scuola G.K.Chesterton, alla volta di Sulmona. Una delegazione delle scuole superiori, rappresentata dagli alunni delle scuole professionali, insieme ai piccoli studenti delle elementari e ad un manipolo di insegnanti, si è recata nella cittadina abruzzese.

La prima tappa è stata quella di Manoppello presso il Santuario del Volto Santo, qui i ragazzi hanno potuto ammirare e pregare davanti all’immagine di Cristo. Questo piccolo quadratino di stoffa è ben sistemato in una teca in vetro posta sopra all’altare, raggiungibile da una scalinata dorata. La particolarità di questa immagine è che è perfettamente coincidente con la Sacra Sindone e che non ci sono segni di pennellate e vernice. Questa particolarità ha colpito molto i nostri ragazzi che si sono potuti soffermare davanti ad essa per un breve momento di preghiera.

Seconda tappa: Sulmona, qui ci siamo recati alla visita di un’azienda ultracentenaria e da sempre di proprietà della stessa famiglia: I Pelino.

239 anni della confetteria cresciuta grazie alla passione di un’unica famiglia che è arrivata all’ottava generazione. Che stranezza per il nostro mondo moderno, dove tutto deve mutare e avere una fine, dove bisogna modernizzare ogni cosa. Questo non è accaduto per la sottoscritta azienda ed è per questo motivo che abbiamo pensato di farla conoscere ai nostri studenti.

L’azienda è dotata della fabbrica, che è possibile osservare da una finestra posta sulla prima rampa della scalinata che porta al museo. Qui si possono vedere i macchinari utilizzati in passato, per l’arte della confetteria e della distilleria, percorrendo un excursus storico straordinario, un vero tuffo nel mondo del passato quando l’elettricità era un’utopia e ogni cosa era fatta con le mani dell’uomo. Una bellezza per gli occhi e una poesia per il cuore.

L’azienda è dotata anche di un punto vendita dove i ragazzi e gli insegnanti si sono scatenati negli acquisti di confetti di ogni tipo: classici, cannellini, sassi d’Abruzzo, confetti ricci…

La nostra uscita non finisce qui e con kway ed ombrelli a causa di una leggera pioggia ci siamo incamminati al centro di Sulmona, cittadina meravigliosa e ricca di arte e storia.

L’acquedotto romano che attraversa la piazza principale, porta Napoli da cui si accedeva alla città e dopo una sosta per il pranzo, siamo giunti alla cattedrale di San Panfilo, protettore della città.

Aimhè la chiesa era chiusa. Che brutta sorpresa! Nulla però scoraggia gli arditi. Fermando un’anziana passante e chiedendo una possibile soluzione e aiutati dalla gentilezza e accoglienza del popolo abruzzese siamo arrivati ad avere la chiavi della chiesa. Che meraviglia! Dietro una facciata semplice in stile gotico si nasconde un tesoro di decorazioni, un crocifisso medievale in legno del XIII secolo di una bellezza struggente ma ancora più affascinate la cripta, la parte più antica, con le sue colonne male allineate, il trono di celestino V e la cappella del Santo eretta per ringraziarlo del miracolo contro la peste del 1656 e quell’aria di un passato dove la fede era parte dell’identità dell’uomo stesso.


Laura Capecci, insegnate all’alberghiero G.K.Chesterton





La Confetteria Pelino è un’azienda che appartiene alla famiglia Pelino da oltre 200 anni e la gestisce da ormai 8 generazioni. Appena siamo arrivati a Sulmona, cittadina abruzzese dove si trova la confetteria, all’entrata si potevano vedere i vari confetti di ogni tipo impacchettati in buste di plastica e messi su scaffali pronti ad essere venduti. Appena siamo entrati sul corridoio c’erano delle piccole zone dove delle signore impacchettavano i confetti di ogni genere, dopodiché abbiamo fatto una scalinata. Giunti a metà scalinata si potevano intravedere i macchinari che producevano i confetti e i vari addetti (principalmente donne) che stavano lavorando. Al primo piano abbiamo visto le macchine del passato utilizzate per confettare le mandorle, poi al terzo piano abbiamo visto un video che ci spiegava la produzione dei confetti. Mi ha colpito che per produrre un confetto ci vogliono due giorni. Siamo scesi al piano terra per comprare i confetti dove c’era una grande scelta e infine all’uscita della fabbrica si poteva notare un grande profumo di zucchero e mandorla.


Niccolò Brescancin, II Enogastronomia




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