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GITA ALLA “FAST-EDIT”


Il 9 febbraio la mia classe ed io siamo andati alla “Fast-Edit”: un’ azienda tipografica.


Siamo arrivati alle dieci e mezza circa. Per entrare abbiamo fatto una piccola salita a piedi sopra il cortile dove si trovava l’ingresso. Ad accoglierci c’era un simpatico operaio del quale non conoscevo il nome.

Questo ci ha condotto al punto centrale della fabbrica. Abbiamo attraversato un corridoio e siamo entrati in una stanza in cui c’erano due tecnici che stampavano dei libri. L’operaio ci ha spiegato che erano i tecnici a scegliere le immagini ma la macchina a sistemare i colori.

Retrocedendo per uscire dalla sala principale ho notato che da lì si poteva osservare, attraverso delle finestrelle, tutta la fabbrica.

Subito dopo siamo passati in un’altra stanza in cui c’era solo una grossa macchina che assomigliava ad una mega stampante, composta da rulli mobili come quelli che si trovano alla cassa del supermercato per far scendere i prodotti acquistati nella busta della spesa.


La nostra guida ci ha spiegato che prima a lavorare a quella macchina c’erano due persone, ma ora è tutto automatico. Dopo qualche minuto, da una fessura, è uscita un lastra in metallo con le scritte stampate in uno dei colori principali. Di scatto, delle sbarre sistemate tra i tubi, si sono alzate e il foglio si è posizionato in un attimo in verticale.

Un altro macchinario invece serviva per tagliare i fogli: l’operaio che ci spiegava ha collocato una risma di carta su un apposito ripiano che la macchina, con un solo colpo, ha tranciato con facilità. Ognuno di noi ha preso un po’ di strisce di carta tagliata dal cesto degli scarti che, altrimenti, sarebbero state distrutte e riciclate.


La guida ci ha poi portati in una sala nella quale c’era una specie di “frigorifero gigante” che, una volta aperto mostrava, in alcune vasche, i quattro colori principali: magenta, ciano, giallo e nero. Poi, visto che l’operaio era gentile, ci ha stampato una per ognuno, delle foto-ricordo della nostra scolaresca.

Prima di andare via Davide, Alessio ed io abbiamo preso anche delle vecchie stampe dagli scarti.

Infine abbiamo salutato, ringraziato e siamo tornati al pullman, ognuno con il suo prezioso “bottino-souvenir”!

Sono contento di aver vissuto questa esperienza e aver potuto assistere dal vivo al processo di stampa della carta. È stata davvero un’occasione per imparare e, contemporaneamente, per divertirsi tutti insieme!!!

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