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Tutto passa dentro un rapporto umano

Eccoci qui! Siamo a giugno!

Le magliette a maniche corte, gli occhiali da sole, il profumo del mare… ci fanno sognare l’arrivo dell’estate come non mai. Soprattutto per i bambini e i ragazzini è ora di ritornare alla normalità!

La didattica a distanza (nonostante gli sforzi fatti da insegnati, genitori ed alunni) non è stata assolutamente in grado di colmare il vuoto che si è creato con la chiusura della scuola. Non parliamo di mera istruzione, ma del fondamentale rapporto tra maestro e ragazzo.

È giusto riconoscere il merito dei docenti che si sono adoperati, con creatività e inventiva, per non trascurare la didattica e i programmi; utili sono stati i mezzi di comunicazione che ci hanno consentito di salutarci e tenerci in contatto… eppure tutti dicono la stessa cosa: “non vediamo loro di tornare a scuola!”. C’è un grande desiderio di rivedersi, di lavorare insieme, di tornare ad un rapporto autentico, affettivo. Questo lunghissimo “lockdown” ha portato come unico frutto quello di averci fatto riscoprire una verità eterna: l’uomo non è fatto per stare da solo. Questo vale per gli adulti, figuriamoci per i più piccoli!

Tutto passa dentro un rapporto: si cresce nel condividere e nell’affrontare insieme l’avventura!

Chi pensa di poter fare da solo perde molto: non coltiva la carità aiutando gli altri, non sperimenta la gratitudine ricevendo a sua volta, non allarga il cuore e la mente scoprendo l’altro. Chi crede di doversi chiudere in se stesso per andare avanti, rimarrà invece fermo dov’è: in un luogo apparentemente sicuro e comodo ma a rischio aridità.

Aiutiamoci a non dimenticare la verità che abbiamo riscoperto, in modo così evidente ed inequivocabile: il Signore ci ha creati per essere amici, Lui stesso ci chiama così! Questo è sempre stato il fine ultimo della nostra scuola, il nostro lavoro principale è richiamarci a viverlo e a comunicarlo ai nostri ragazzi!

Con questo spirito ci prepariamo ad affrontare insieme ai nostri alunni gli esami di fine anno; ci dedicheremo, poi, alla programmazione del nuovo percorso scolastico che partirà a settembre e la parola d’ordine dovrà essere: “fuochi d’artificio”!

Di seguito il resoconto di uno dei nostri studenti del professionale.

Posso dire che quest’ultimo anno scolastico è passato in fretta, sia per la situazione di pericolo generata dal COVID-19, che ci ha costretto a restare a casa, sia perché il tempo ben passato scorre velocemente.  È stato un anno molto impegnativo nel quale mi sono impegnato con lo studio per raggiungere al più presto la tanto attesa maturità. Stranamente passavo molte ore a studiare, dico stranamente perché lo studio non è mai stato una mia grande passione, ed il continuo “leggere, capire e ripetere” ha iniziato a piacermi, soprattutto in italiano. Non avevo mai provato questa sensazione, che tanto si è mostrata nella scrittura di elaborati assegnati dalla prof.ssa Paola. Però poi si è presentata la brutta situazione del coronavirus, che ha messo tutti in ginocchio. I primi giorni di quarantena forzata sono stati tranquilli, ma poi con il prolungarsi del tempo, l’ansia dell’esame e le continue videolezioni – in cui non riuscivo mai a concentrarmi – stavano mandando questa stagione scolastica a rotoli. Per fortuna la situazione è cambiata e con i professori siamo riusciti a vederci per studiare e ripetere: è un po’ buffo perché siamo tutti a distanza, con le mascherine e per parlare devo fare un grande sforzo. Questo è stato il mio anno scolastico 2019/20, pieno di nuove scoperte e di tante sfide, ormai quasi tutte superate. Ora mancano solo due ostacoli e c’è da mettere in gioco tutte le forze che ho a disposizione per poter raggiungere il principale obbiettivo e godermi la vittoria senza nessun rimpianto.

Davide Iotti, V Elettronica

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