Perché dobbiamo fare gli esami a metà anno? Questa è la prima domanda che ci siamo posti quando i nostri insegnanti ci hanno annunciato questo ulteriore ostacolo (non bastano le verifiche, le interrogazioni?!). Dobbiamo essere sinceri, nessuno di noi ha accolto bene la notizia perché l’abbiamo intesa come un’inutile fatica.
Sapevamo di avere un vantaggio: conosciamo da tempo i nostri esaminatori. Sono ragazzi più grandi di noi, che frequentano l’università e che sono stati alunni della Chesterton qualche anno fa oppure ragazzi che conosciamo già. Nonostante questo, via via che ci avvicinavamo ai giorni degli esami, la nostra ansia e la nostra paura aumentavano sempre più. Il lavoro da fare era tantissimo: ripassare dal libro, dagli appunti, rivedere i testi su cui saremmo stati interrogati, le regole, i nomi…..
La sera precedente, il pensiero degli esami si era fatto enorme e pesantissimo, come un immenso macigno. Avremmo dato qualunque cosa per evitarli. Ciascuno nella sua cameretta, abbiamo preparato lo zaino con tutti i libri e quaderni necessari, abbiamo guardato la divisa della scuola, pulita e pronta per l’indomani. Abbiamo fissato il soffitto, ripensando alle ultime giornate di studio, di fatica, appena trascorse. Ci siamo chiesti: che succederà domani? E se poi non mi ricordo niente?
Poi è arrivato il gran giorno. Ci siamo aiutati a vicenda per l’ultimo ripasso. La tensione si faceva sentire sempre più, a mano a mano che i nostri nomi venivano chiamati, uno dopo l’altro. Vedevamo i nostri compagni sparire dentro una stanza, uscirne dopo un lunghissimo quarto d’ora, con il viso rosso per l’emozione…poi, il nostro nome!
Dopo ogni interrogazione, la nostra sicurezza aumentava! Italiano, latino, matematica, scienze umane, inglese, spagnolo…via, una dopo l’altra! Per tre giorni abbiamo affrontato la tensione, la paura, INSIEME.
Ci siamo supportati, ci siamo sopportati! Ci siamo comportati come una squadra, cosa che solo i veri amici sanno fare! Ora sappiamo che questa esperienza andava vissuta, ci ha fatto crescere e maturare. Forse proprio per questo i nostri insegnanti ce l’hanno proposta. Avevano ragione!
Grazie a tutti loro, che ci sono stati accanto e ci hanno aiutato in ogni momento!
I ragazzi del I superiore