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Giornata di inizio anno dell'Opera Chesterton



Domenica 6 ottobre si è svolta la giornata d'inizio anno dell'Opera Chesterton. Una bellissima mattinata di sole ha accolto tante famiglie della scuola Chesterton, dell'asilo Barbalbero, del centro di aggregazione e del doposcuola, della Polisportiva Gagliarda, i nostri anziani del Circolo dei nonni e i lavoratori della cooperativa Hobbit. Un ringraziamento particolare va ai ragazzi dell'alberghiero Chesterton che hanno preparato delle eccellenti torte per rendere ancora più ricca la nostra colazione dopo la messa. L'incontro della giornata, tenuto da padre Cassian Folsom, fondatore del monastero benedettino di Norcia, aveva per tema la cura del luogo. Padre Cassian ha parlato di quattro luoghi che ha preso come esempio: Pimlico, Nazaret, Norcia e la Contea. Partendo da ciò che scrive Chesterton in Ortodossia su Pimlico, un quartiere povero di Londra dove nessuno voleva vivere, di fronte ad una situazione senza speranza, ci sono tre possibilità: si può disprezzare Pimlico, accettare Pimlico o amare Pimlico. Quest'ultima sembrerebbe per Chesterton l'unica possibilità: affezionarsi a Pimlico con un legame trascendentale e senza nessun motivo terreno, come le madri amano i loro figli. Così è sempre stato nella storia dell'umanità: un popolo inizia a onorare un posto poi gli conquista la Gloria. "Gli uomini non amarono Roma perché era grande ma Roma fu grande perché gli uomini l'avevano amata"scrive Chesterton. Quando ci si affeziona ad un determinato posto, ciò che è brutto cambia in bellezza. Questa dinamica vale anche a Nazaret, un piccolo paese di nessuna importanza, un luogo insignificante che però era il paese della santa famiglia, di Maria, Gesù e Giuseppe; in quel luogo doveva regnare la pace, la serenità e la bellezza. La devozione alla santa famiglia è piuttosto recente, fatta al fine di focalizzare l'attenzione della famiglia sulla "piccola chiesa", una scuola come fu quella di Nazaret per Gesù. La nostra realtà è simile, anche noi viviamo in un contesto scristianizzato. La Chiesa può essere rinnovata anche a partire da un luogo insignificante se amiamo la Chiesa come il quartiere Pimlico. Dopo il terremoto anche Norcia era una situazione senza speranza. I monaci hanno deciso di rimanere sul territorio perché il carisma benedettino include la stabilità, sia verso la comunità che verso il luogo. Si sono trasferiti presso un rudere nelle colline sopra Norcia e si sono affezionati a quel luogo iniziando a costruire il nuovo monastero partendo dalla Chiesa, perché Dio è al primo posto. Tutto è stato curato nei minimi dettagli e il risultato di questo amor lochis è un posto di bellezza, di tranquillità e di serenità, il loro Pimlico. Anche gli inizi del nostro centro educativo a Santa Lucia sono stati fragili. È stata acquistata con grande fatica ma con grande Fede. Questo luogo è stato curato con affetto e con amore e si è trasformato: dalla tenda alle strutture permanenti come il bar, il forno, la casa, i campi di calcio ecc.. Sono luoghi per stare insieme, luoghi di riflessione, di preghiera, di lavoro e di gioco. Perché tutta questa attenzione? Perché è il nostro Pimlico e noi lo amiamo. Tutto questo ci insegna che anche una situazione povera e fragile può diventare forte con l'amore. Come possiamo trasformare il luogo dove abitiamo? Amandolo. Può essere un grande territorio o può essere una semplice casa, un appartamento o anche solo una camera o un angolo della camera... Come possiamo fare per abbellire il nostro spazio? Se riusciamo ad amare il nostro Pimlico, presto diventerà un luogo della presenza di Dio. A seguire c'è stata la presentazione del tema dell'anno dell'opera Chesterton. Tutte le nostre realtà vanno in un'unica direzione anche grazie alla scelta del tema dell'anno, uno spunto per entrare in azione con i nostri ragazzi, i nostri bimbi e tutti quelli che incontriamo. L'educazione oggi più che mai è in crisi perché ne abbiamo perso lo scopo. Non possiamo sapere a cosa serve l'educazione se non abbiamo più idea del perché esiste l'uomo e cos'è l'essere umano. Quest'anno abbiamo scelto come tema uno splendido poema del 1911 di Chesterton" La ballata del cavallo bianco. Ciascuna realtà dell'opera svilupperà il tema nell'arco dell'anno tarandolo in bas al lavoro educativo da fare con le persone che si trova davanti.

 
 
 

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