Anche quest’anno il concorso nazionale di filosofia Romanae Disputationes ci ha visto protagonisti! Sei studenti del liceo, delle classi terza e quarta, hanno scelto di avventurarsi insieme a me nel percorso dei lavori previsti dal concorso. Il secondo posto raggiunto la scorsa edizione, nella categoria scritti junior, ci ha dato slancio ed entusiasmo per partire nella ricerca dei materiali e poi pensare alla redazione della tesina, inerente alla tematica generale Logos e techne. Tecnologia e filosofia. Abbiamo deciso di dare all’elaborato un taglio originale, nelle nostre corde, e di dedicarlo all’analisi delle arti liberali come luogo di incontro di logos e techne, ossia di ragione e tecnica (intesa fondamentalmente come arte). Un lavoro impegnativo, dipanatosi tra lezioni mattutine, alcuni incontri pomeridiani, videolezioni ascoltate e ricerche personali effettuate… ma soprattutto un lavoro ideato e condotto insieme, in cui abbiamo condiviso le fatiche e le gioie che ogni grande impresa porta con sé. Ci siamo anche preparati per il dibattito age contra che avrebbe avuto luogo a Roma, con la ricerca di argomentazioni a favore di una tesi e di una antitesi. Ed ecco finalmente giungere la due giorni di incontri a Roma, il 17 e 18 marzo! Partiamo trepidanti, accompagnati anche dalla prof.ssa Giusy. Tra conferenze che hanno attratto il nostro interesse filosofico – trattando di libertà, limiti al potere della ragione, giustizia, ecc. – ed alcune un po’ troppo tecniche per i nostri gusti, abbiamo assistito ai dibattiti sia junior che senior, gustandoceli dall’esterno, dato che non siamo stati estratti come partecipanti diretti. Fino all’agognato momento delle premiazioni che… però stavolta ha disatteso le nostre speranze! Non ci siamo classificati sul podio, ma ci portiamo ugualmente a casa una bellissima esperienza fatta di eventi, confronti, riflessioni, e… volti amici incontrati! Mi riferisco a don Sean, sacerdote americano, e il seminarista ugandese Augustine che abbiamo potuto ritrovare grazie a questa occasione! Un arricchimento non soltanto culturale, quindi, ma anche profondamente umano.
Cristina Pavone (Insegnante di filosofia)
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